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Carlo Emanuele I.

Duca di Savoia. Figlio di Emanuele Filiberto e della sorella del re di Francia, Margherita di Valois, succedette al padre nel 1580 e dovette impostare una politica di conciliazione fra la potenza spagnola e quella francese, cui dovette cedere la città di Carmagnola. Tentò successivamente di annettersi Ginevra, ma l'impresa fallì per l'opposizione di Filippo II di Spagna e di Enrico III di Francia, che non vedeva di buon occhio l'allargarsi della potenza dei Savoia. C. si avvicinò poi alla Spagna e nel 1585 sposò l'infanta Caterina. Dopo aver tentato nuovamente di annettersi Ginevra, occupò nel 1588 il marchesato di Saluzzo. Questo atto provocò, in seguito, una guerra contro la Francia. Aiutato da Filippo II, C. invase la Provenza e giunse a occupare la città di Aix, ma venne costretto a ritirarsi per la minaccia che gli veniva dal granduca di Toscana. Dopo aver visto frustrata la sua speranza di divenire re di Francia, a causa della conversione al cattolicesimo di Enrico IV, C. partecipò a fianco di Filippo II a una nuova guerra contro la Francia che si concluse con la pace di Vervins (1598), con la quale il Ducato di Savoia veniva costretto a cedere alcuni territori alla Francia, pur conservando il Marchesato di Saluzzo. C. tentò, poi, senza successo di prendere Ginevra (1602) e concluse successivamente un accordo con Enrico IV che gli lasciava via libera verso la conquista della Lombardia ai danni della Spagna. La morte di Enrico IV costrinse il duca ad abbandonare i suoi progetti. Nel corso della prima guerra di Successione del Monferrato (1612-17) si trovò contro una lega composta da Spagna, Francia e Venezia. La guerra si concluse con un accordo che faceva riottenere al duca i territori perduti durante il conflitto, ma che non gli permetteva di mantenere il Monferrato. Nel 1618, al momento dello scoppio della guerra dei Trent'anni, il duca si alleò dapprima con gli Asburgo, poi con Francia e Venezia per tentare di cacciare gli Spagnoli dalla Lombardia. Invase, quindi, la Valtellina assieme a un esercito francese, portando nel medesimo tempo un'offensiva contro Milano e Genova. Nel 1627 scoppiò la seconda guerra di Successione del Monferrato, per la quale C. entrò in conflitto con Carlo di Gonzaga, duca di Nevers, Ferrante, duca di Guastalla, e con l'imperatore Ferdinando II. Alleato con gli Spagnoli, il duca prese la città di Alba, mentre un esercito spagnolo assediava Casale. Dopo aver battuto i Francesi a Sampeyre nel 1628, il duca veniva sconfitto in battaglia l'anno successivo. Trascorso un breve periodo di tregua, la guerra riprese e i Francesi giunsero a occupare Saluzzo e Pinerolo. Il duca di Savoia morì di pestilenza mentre si preparava alla difesa delle terre invase. Oltre che per la sua attività di soldato, C. viene ricordato anche come protettore degli artisti. Alla sua corte vennero chiamati poeti come Tasso, Chiabrera, Tassoni e Marino. Fu, inoltre, sua preoccupazione incrementare l'attività economica dei suoi possedimenti attraverso lo sviluppo del commercio e delle industrie (Rivoli 1562 - Savigliano 1630).